Per le lavoratrici straniere, al gender gap nei salari si aggiunge un differenziale etnico. Per cui sono il gruppo che guadagna meno (6 euro l’ora, nella media): rispetto agli uomini, e anche rispetto alle donne italiane.
Il “chilometro rosa” è un indicatore sviluppato dalle ricercatrici Red-Sintesi per misurare la distanza che separa donne e uomini dalla piena parità rispetto a quattro assets fondamentali: peso politico, occupazione, benessere economico e istruzione. Oggetto dell’analisi oltre venti indicatori che valutano la partecipazione politica e il livello di benessere della componente femminile rispetto a quella maschile. Grazie al “chilometro rosa” si riesce ad analizzare quanto è stato raggiunto delle perfomance maschili, e a quantificare la strada ancora da percorrere per arrivare alla piena parità.
Dal 14 giugno 2013 è pubblicato, sul portale Internet dell’Inps il bando per la presentazione da parte delle madri lavoratrici della domanda di accesso al contributo economico utilizzabile, in alternativa al congedo parentale, per il servizio di baby-sitting oppure per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.
La presentazione delle domande sarà consentita dalle ore 11:00 del giorno 1 luglio 2013 fino al giorno 10 luglio 2013.
Un nuovo accordo coi lavoratori introduce i prestiti di solidarietà, estende borse di studio e sostegno ai giovani, sanità e couselling.
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Nelle professioni le posizioni delle donne crescono ma troppo lentamente. Sono passati vent’anni, ma dai primi anni Novanta a oggi per le donne, sul lavoro, è cambiato ben poco.
In Inghilterra la crescita del childcare per i più piccoli è avvenuta tutta dentro il settore privato. Che tipo di occupazione è stata creata? Tutta femminile, poco qualificata e poco retribuita. Spostando il lavoro di cura da donne con redditi medio alti a donne povere)
La distanza tra livelli di partecipazione, forze di lavoro e occupazione femminile tra Il nostro Paese e la locomotiva d’Europa è noto. Ed è noto anche che quella ventina di punti di distacco tra noi e la Germania rischia di aumentare negli anni a venire se si avvereranno le ipotesi fatte circolare ultimamente da diversi centri di ricerca e dalla Bce, che parlano di un aumento del tasso naturale di disoccupazione. Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/vgz9h
E’ una forma di flessibilità oraria che consente ai dipendenti di autocertificare la propria presenza in azienda dai propri computer senza ricorrere alla timbratura del cartellino in entrata e in uscita. Si tratta di un dispositivo di conciliazione che permette ai collaboratori di non vivere con ansia l’arrivo al lavoro, potendo gestire senza vincoli d’orario le proprie necessità personali e familiari.
E’ prevista l’astensione facoltativa dal lavoro della lavoratrice o del lavoratore, alternativamente, in caso di malattia del figlio, fino agli otto anni di età del bambino. Il congedo è riconosciuto al genitore richiedente anche se l’altro non ne ha diritto.
“In un contesto in cui i vincoli di finanza pubblica rappresentano una limitazione a gran parte degli investimenti necessari per la modernizzazione del sistema di welfare, lo sviluppo di soluzioni di welfare sussidiario può essere di grande vantaggio economico per le imprese e di notevole beneficio per i dipendenti che ne usufruiscono. Per la prima volta McKinsey & Company, attraverso una ricerca ad-hoc presentata a Roma il 23 aprile 2013 al Forum di Valore D, riesce a dare evidenza della domanda di servizi di welfare aziendale e a quantificarne il beneficio economico per gli attori coinvolti (…)”.