Lo scopo dello studio è quello di migliorare la comprensione dell’impatto socio-economico dei sistemi pensionistici sulla differente situazione di uomini e donne. Viene presentato un quadro di ciò che avviene all’interno dei 27 Stati membri, i tre paesi SEE / EFTA e i tre paesi candidati (Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia e Turchia). L’analisi si basa sui dati forniti dagli esperti nazionali della rete EGGSI di esperti in parità tra i sessi, inclusione sociale, assistenza sanitaria e care a lungo termine, ed è completato da una vasta analisi della letteratura e dei dati comparativi disponibili. Concentrandosi sulle disuguaglianze di genere, lo studio pone l’adeguatezza delle pensioni al centro della discussione.
I divari di genere sono presenti in tutte le sfere della vita economica e comportano grosse perdite in termini di produttività e standard di vita delle persone. Il nuovo rapporto dell’ OCSE si concentra sul modo migliore per colmare tali gap di genere in quattro ambiti specifici:
1) Parità tra i sessi, norme sociali e politiche pubbliche;
2) istruzione e formazione;
3) occupazione;
4) Imprenditorialità.
Il rapporto pubblicato dalla Commissione europea (Directorate General for Justice) e realizzato da IRS-FGB, ENEGE Network, affronta il tema delle conseguenze della crisi su uomini e donne dal punto di vista sociale ed economico. L’analisi che coinvolge 33 Paesi europei e fa riferimento al periodo compreso tra il 2005 e il 2012, propone un’analisi approfondita su come l’inclusione riguardi l’occupazione, la povertà e svariati aspetti del sociale (tra cui l’istruzione, l’alloggio, la sanità e l’assistenza a lungo termine).
A livello globale, nella prima parte dell’ultimo decennio, le disuguaglianze tra uomini e donne nei mercati del lavoro si sono ridotte. Dall’inizio della crisi nel 2007 si è però registrato un nuovo incremento. Questo è quanto emerge dal Rapporto dell’ILO (Tendenze globali dell’occupazione femminile 2012) prodotto in collaborazione con UN Women.