Lavanderia aziendale e spesa a portata di App. Poliambulatorio con servizio infermieristico e specialistico a disposizione di dipendenti e loro famiglie. E ancora: orari flessibili per le mamme e i papà, sostegno alla formazione dei figli, palestra e corsi di yoga direttamente “on the job”. Il welfare aziendale sta rompendo la “barriera dimensionale” e si diffonde velocemente nelle Pmi: oggi praticamente una realtà datoriale su due è attiva in almeno quattro aree di servizi rivolti…
l bicchiere mezzo pieno è tutto in quel numero, +0,32%, che sta a certificare nel 2018 un timido aumento delle cariche ricoperte dalla donne all’interno delle imprese italiane. Il bicchiere mezzo vuoto invece ci racconta di un Paese in cui, secondo i dati dell’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere – Infodata, una solo donna su quattro è riuscita a infrangere il tetto di cristallo e oggi ricopre ruoli di alta responsabilità: il 25% su quasi 4 milioni di amministratori d’impresa. Va un po’ meglio con le professioniste: secondo i dati dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, nel 2017 rappresentano il 35% del mondo del lavoro autonomo.
In Italia gli occupati sono 23 milioni. Poco più di un terzo è composto da donne (9,7 milioni). Il tasso di occupazione femminile italiano è aumentato negli ultimi anni, toccando il 48,8 per cento. Ma la crescita è lenta, e l’Italia resta tra i Paesi peggiori d’Europa sul fronte della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La media europea è del 60 per cento. E basta fare un confronto con i Paesi vicini per rendersi conto della distanza: in Olanda le donne che lavorano sono i due terzi del totale degli occupati, in Germania la metà. Fa peggio di noi solo la Grecia con uno scarso 45 per cento di occupazione femminile. Il risultato è che, secondo l’ultimo rapporto dello European Trade Union Institute (Etui), il divario occupazionale di genere in Italia tocca quota 18 per cento.
Chiuse le porte della scuola, si aprono quelle della fabbrica. Non è lo scenario di un romanzo ottocentesco, ma una proposta per l’estate dei più piccoli cui la Ducati offre la possibilità di passare qualche ora delle vacanze estive nel laboratorio Fisica in moto. L’occasione per avvicinarsi ai segreti della rossa di Borgo Panigale, che poggiano sulla più avanzata ricerca scientifica. E che affascinano grandi e piccini con la passione delle moto.
Quest’anno nell’ambito del progetto Community Lab del quartiere Borgo Panigale Reno ci sarà anche la possibilità di scegliere un laboratorio alla Ducati. Tra l’altro un corso praticamente gratutito, visto che la formula dell’iniziativa, coordinata dal quartiere, prevede solo la quota di iscrizione di 10 euro.
Chiuse le porte della scuola, si aprono quelle della fabbrica. Non è lo scenario di un romanzo ottocentesco, ma una proposta per l’estate dei più piccoli cui la Ducati offre la possibilità di passare qualche ora delle vacanze estive nel laboratorio Fisica in moto. L’occasione per avvicinarsi ai segreti della rossa di Borgo Panigale, che poggiano sulla più avanzata ricerca scientifica. E che affascinano grandi e piccini con la passione delle moto. Quest’anno nell’ambito del progetto Community Lab del quartiere Borgo Panigale Reno ci sarà anche la possibilità di scegliere un laboratorio alla Ducati.
Negli ultimi tempi molte imprese hanno avviato politiche di flessibilità organizzativa, come orario lavorativo ridotto, settimana corta e smart working, dopo aver scoperto che questo tipo di pratiche ha notevoli effetti positivi sui livelli di performance e di produttività dei lavoratori. In alcuni casi, come quello di PwC l’obiettivo è quello di attrarre nuovi talenti, inserendo in fase di selezione la possibilità di lavorare in modo flessibile. Queste iniziative denotano anche una maggiore attenzione delle imprese verso le esigenze delle nuove generazioni , che non corrispondono più agli standard della forza lavoro tipici del secolo scorso.
La Spagna ha fatto grandi passi avanti rispetto all’Italia in termini di condivisione della cura dei figli, ma se confrontata con alcuni casi esemplari dell’Europa del Nord può restituirci bene la misura della strada che resta ancora da fare. Se un padre norvegese ha a disposizione 112 giorni di permesso di paternità, un padre spagnolo, fino ad ora, può beneficiare solo di 35 giorni, quindi meno di un terzo. Il congedo di paternità, in Spagna, poco alla volta ha conquistato tempo, ma è sempre rimasto indietro rispetto al congedo di maternità. Nel marzo 2007 i padri sono passati da 2 giorni a 2 settimane, dieci anni dopo sono arrivati a 4 settimane e dal luglio 2018, a 5 settimane.
La Relazione annuale ‘ La violenza contro le donne in Lombardia – I dati dei centri antiviolenza 2017’ giunta alla III edizione, analizza i dati sulle donne vittime di violenza di genere che si sono rivolte ad uno dei 36 Centri antiviolenza abilitati all’inserimento dei dati nel nuovo Sistema Informativo dell’Osservatorio Regionale Antiviolenza – O.R.A. e fanno riferimento ai contatti e ai casi trattati nel corso del 2017.
A un anno dall’istituzione, arrivano i dati dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Il report per la prima volta offre un panorama esaustivo su denunce, femminicidi, strutture e le cifre inedite sugli accessi ai Pronto soccorso, oltre a dar conto del lavoro svolto nell’ultimo anno dalla Regione per la formazione degli operatori dei servizi sanitari dell’emergenza e per l’operatività e l’ampliamento dei Consultori, riportando i dati dell’Istat e del Ministero.
L’Ufficio Valutazione Impatto, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (2018), ha messo a punto una guida pratica – la prima di una nuova collana di pubblicazioni – per orientarsi tra gli aiuti disponibili a livello nazionale e nei piani di intervento regionale. Dalle case rifugio per le donne in fuga da partner violenti al codice rosa che accoglie le vittime al pronto soccorso, dalle campagne di sensibilizzazione nelle scuole ai centri per il recupero di uomini maltrattanti, ecco una ricognizione delle risorse più significative.