L’articolo si basa sulla ricerca realizzata da McKinsey per Valore D. Tra i principali risultati emerge che «l’emergenza non sono i bambini, ma la cura dei genitori anziani» e che il welfare è richiesto da uomini e donne in uguale misura.
Appena arrivata al top di Yahoo, la superpotente Meyer ha tagliato il lavoro da casa. Per sé (facendo costruire una nursery per il suo neonato) e per i comuni mortali. “Dobbiamo lavorare fianco a fianco”, ha detto. Rilanciando discussioni: lavorare da casa è un’opportunità, o una nuova gabbia? Aiuta a bilanciare famiglia e lavoro, o danneggia l’impresa?
L’Audit famiglia lavoro è uno strumento manageriale certificato a livello europeo per introdurre nelle aziende che vi ricorrono una politica di gestione del personale orientata alla famiglia e avviare un processo di valutazione sistematica, documentata e obiettiva delle politiche di gestione del personale adottate in quel momento da un‘impresa/struttura organizzativa. Può essere usato da qualsiasi organizzazione, di qualsiasi natura giuridica, dimensione e prodotto/servizio fornito e richiede la partecipazione attiva dei dipendenti per individuare i bisogni di conciliazione tra vita privata e lavorativa e proporre conseguentemente delle soluzioni condivise migliorative della conciliabilitá famiglia – lavoro, da monitorare nel corso di un triennio.
E’ una forma di telelavoro occasionale, più destrutturata, che non richiede una postazione fissa, e che va ad aggiungersi alla possibilità offerta ai lavoratori di fruire del telelavoro classico.
La Banca Ore per paternità e formazione è uno strumento di flessibilità oraria e organizzativa volto a consentire l’accumulo di straordinari e giorni di ferie che si potranno trasformare successivamente in congedi e permessi aggiuntivi e retribuiti per accudire i figli, tra cui il congedo di paternità introdotto nel 2011 dall’azienda eretribuito fino a 5 giorni lavorativi pagati al 100%.
Mentre l’OCSE ci bacchetta per la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro (siamo terz’ultimi davanti a Turchia e Messico) comincia ad apparire qualche segnale in controtendenza: aumento secondo l’ISTAT dell’occupazione femminile nel mese di febbraio (+0,5%), mentre l’occupazione maschile è scesa del 2% su base annua.
La politica economica ha finora ignorato le disuguaglianze di genere. E potrebbe andar peggio, in tempi di crisi. Invece, misurare in un’ottica di genere le misure di rilancio e di austerity ci aiuterebbe a uscire dalla situazione attuale. Un’anticipazione dall’Almanacco di Micromega su “Il ritorno dell’eguaglianza”.
La legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) prevede, all’art. 1, comma 1251, l’elaborazione di un piano nazionale per la famiglia “che costituisca il quadro conoscitivo, promozionale e orientativo degli interventi relativi all?attuazione dei diritti della famiglia”.
Il Piano propone innovazioni stabili e strutturali di medio-lungo periodo e impegni a carattere programmatico particolarmente significativi tra cui: Parte 3) Lavoro di cura familiare: servizi per la prima infanzia, congedi, tempi di cura e interventi sulla disabilità e non autosufficienza e Parte 4) Pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro.
La Conferenza Unificata, che riunisce Stato, Regioni, Province autonome ed Enti locali, ha approvato “l’Intesa Conciliazione per il 2012” (Intesa 2), proposta dal Dipartimento per le Pari Opportunità e condivisa da tutte le Regioni italiane, con la finalità di rafforzare, in un quadro di rinnovata attenzione ai fabbisogni dei territori, le azioni già avviate con l’Intesa del 2010 e di sperimentare nuovi e più efficaci servizi alla persona e alla collettività. L’Intesa 2 ha quindi come obiettivo prioritario il lavoro delle donne, per l’attenzione che rivolge sia ai servizi che potranno favorire il loro accesso e la loro permanenza nel mercato del lavoro, sia allo sviluppo di nuove e più qualificate professioni legate alla cura e all’assistenza delle persone”.
Il libro – nato da un’iniziativa congiunta di Forum PA e futuro@lfemminile nell’ambito dell’iniziativa “Osservatorio Donne nella PA” – è un viaggio nelle storie di 14 donne manager. La pubblicazione delinea percorsi professionali e di vita molto diversi l’uno dall’altro inerenti in alcuni casi profili noti a livello nazionale, in altri casi più discreti e nascosti, ma sempre riguardanti donne competenti, aperte al nuovo, predisposte al rischio e capaci di far fronte serenamente al problema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.