Il bilancio di genere è nato e si è sviluppato, in Italia come all’estero, all’interno delle Istituzioni Pubbliche, con l’obiettivo di valutare e promuovere l’efficacia delle politiche in termini digender mainstreaming.
Tuttavia, a partire dalle ben consolidate basi ed esperienze in tema di RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa), il bilancio di genere si è affiancato al bilancio sociale anche nelle imprese private.
E’ previsto che i datori di lavoro pubblici o privati possano concedere un periodo di congedo al lavoratore, per gravi e documentati motivi familiari. Tale tipologia di congedo può essere richiesto, in presenza di gravi e documentati motivi relativi alla propria situazione personale e della propria famiglia anagrafica: del convivente stabile, del coniuge e dei parenti entro il 2° grado e affini entro il 1° grado (i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi, e in loro mancanza, i discendenti prossimi, anche naturali; i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali, gli adottanti; i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle) anche se non conviventi.
Dal 1 al 10 luglio 2013 è possibile presentare le domande di accesso al contributo economico utilizzabile, in alternativa al congedo parentale, per il servizio di baby-sitting oppure per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.
La cassa sanitaria integrativa diretta è una polizza assicurativa istituita dall’azienda per coprire in via integrativa per le spese sanitarie sostenute i dipendenti assunti a tempo indeterminato e i loro familiari. La cassa sanitaria integrativa costituisce l’intervento economicamnete più rilevante, in quanto diretta a tutti i dipendenti a prescindere dall’inquadramento professionale, operai e impiegati e non solo quadri e dirigenti ed è estesa anche ai loro familiari. Copre le spese sostenute per le prestazioni odontoiatriche, le visite specialistiche, gli esami di alta diagnostica e i grandi interventi e comprende anche un pacchetto specifico per la maternità.
Il welfare state italiano non è più in grado di rispondere prontamente e efficacemente ai nuovi bisogni sociali emersi in seguito ai profondi cambiamenti demografici, economici e sociali che hanno interessato negli ultimi trent’anni l’Italia e più in generale tutti i Paesi europei. Una valida risposta alla crisi e alle deficienze del welfare pubblico sembra però provenire dalla mobilitazione di risorse private, in particolare attraverso risorse aziendali che permettano di mettere in atto politiche che migliorino la vita dei dipendenti, sia sul posto di lavoro che nella vita privata.
Le aziende stanno investendo così tanto nel welfare aziendale tanto da delineare i contorni di una nuova figura professionale: il welfare manager.
I riposi giornalieri sono dei periodi di interruzione giornaliera del lavoro durante i quali è consentito al genitore che ne fruisce di uscire dall’azienda. Possono beneficiarne le madri lavoratrici (anche adottive o affidatarie) con contratto di lavoro subordinato e, in via alternativa, i padri lavoratori (anche adottivi o affidatari) con contratto di lavoro subordinato.
Un pacchetto di benefit opzionali (aggiuntivi rispetto ai benefit di base di natura sanitaria) a supporto della genitorialità. Si tratta cioè di misure che intendono facilitare le esigenze di cura ma anche più in generale supportare le spese che l’avere dei figli comporta.
Il decreto interministeriale del 5 ottobre 2012 riconosce ai datori di lavoro privati incentivi da destinare al sostegno dell’occupazione dei giovani (fino a 29 anni di età) e delle donne di qualunque età. La misura, che ha carattere straordinario, prevede 12.000 euro in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in tempo indeterminato e riguarderà i rapporti di lavoro stabilizzati o attivati entro il 31 marzo 2013.
AGGIORNATO a seguito del Messaggio INPS n. 8820 del 30 maggio 2013.