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Gender Community

“Codice delle pari opportunità” (D. Lgs 198/2006)

By Contrasto alle discriminazioni e alla violenza

Le discriminazioni di genere nel lavoro sono vietate in qualsiasi forma, diretta o indiretta, dal “Codice delle pari opportunità” (D. Lgs 198/2006), e sue modifiche (Legge di stabilità 2013).

Per “discriminazione diretta”(Codice P.O., art. 25) si intende qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e, comunque, il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un’altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga.

La “discriminazione indiretta”(Codice P.O., art. 25) si concretizza invece quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell’altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa e purché l’obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari.

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Égalité su tutti i fronti. La proposta francese (Valeria Vale, InGenere, n. 90, 20 Agosto, 2013)

By Welfare aziendale e conciliazione

Congedo di paternità esteso a sei mesi, con assegno garantito dallo stato; più posti negli asili nido, e con orari più flessibili; denunce più snelle contro la violenza di genere, e garanzia pubblica sugli alimenti non pagati dagli ex. La Francia prepara una legge quadro per l’eguaglianza tra donne e uomini, a tutto raggio.

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Lavoro femminile, Servidori: sostenere aziende che promuovono modelli diversi (Public Policy, 10 settembre 2013)

By Welfare aziendale e conciliazione

 

Sulla conciliazione “andiamo oltre il part-time, costa troppo”.

 

“Bisogna agire subito, senza perdere tempo. Scegliere e fare si può”. Commenta così la Consigliera nazionale di Parità Alessandra Servidori l’annuncio del ministro del Lavoro Enrico Giovannini di costituire una commissione per approntare un piano sulla conciliazione vita-lavoro delle donne. 

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Voucher per nidi e baby sitter Perché così non va (di Valentina Cardinali, In Genere n. del 30/07/2013)

By Welfare aziendale e conciliazione

I buoni introdotti della riforma Fornero sono ormai realtà. Ma le perplessità sono ancora tante: perché darli solo alle madri, senza incentivare una condivisione dei compiti di cura, e perché renderli alternativi al congedo di maternità, intaccandone il diritto? E può funzionare un sistema che ti da i soldi (pochi) e scappa (nessun controllo sull’uso dei buoni)?

I buoni introdotti della riforma Fornero sono ormai realtà. Ma le perplessità sono ancora tante: perché darli solo alle madri, senza incentivare una condivisione dei compiti di cura…

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Montepaschi e Yahoo in crisi? Ecco perchè due manager donneMontepaschi e Yahoo in crisi? Ecco perchè due manager donne (di Corinna De Cesare, La 27ora, Corriere della sera, 4 settembre 2013)

By Gestione e valorizzazione della risorsa femminile in azienda

 

Ha rotto il soffitto di cristallo, ossia la barriera che ostacola le donne a fare carriera per mancanza di pari opportunità. Ora c’è la scogliera. Antonella Mansi, 39 anni, è stata chiamata alla guida di una delle più importanti fondazioni bancarie, quella del Monte dei Paschi di Siena. Non le spetta un compito facile: deve ripianare 350 milioni di debito vendendo parte di quel 33,4% dell’istituto senese colpito dallo scandalo dei derivati. Ma oltre ai problemi finanziari di cui dovrà farsi carico, c’è anche quello del glass cliff. 

 

 

 

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Congedo straordinario in caso di familiare disabile

By Maternità, paternità, cura dei familiari e conciliazione dei tempi

Si tratta di un congedo che può essere concesso al familiare che assiste la persona disabile che versa in situazione di particolare gravità. Si traduce nel diritto a fruire di tre giorni mensili di permessi retribuiti ai sensi dell’art. 33, comma 3, della legge n. 104 del 5 febbraio 1992. Il congedo straordinario e i permessi non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona disabile in situazione di gravità.

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